martedì 8 aprile 2014

LE MIE EMOZIONI: Un quadro pieno di colori

La nostra vita e un entusiasmante avventura,  le mie emozioni un quadro da dipingere ancora non finito.

Le emozioni esercitano una forza incredibilmente potente sul comportamento umano. Le emozioni forti possono causare azioni che normalmente non si eseguirebbero. Ma che cosa sono esattamente le emozioni? Che cosa scatena queste reazioni? Ho voluto riassumere in breve alcune delle principali teorie delle emozioni che sono state proposte dai ricercatori, filosofi e psicologi.

Che cosa sono le emozioni?

In psicologia, le emozioni sono spesso definite come uno stato complesso di sentimenti che si traducono in cambiamenti fisici e psicologici che influenzano il pensiero e il comportamento. L’emotività è associata a una serie di fenomeni psicologici tra cui il temperamento, la personalità , l’umore e la motivazione . Secondo l’autore David G. Meyers, l’emozione umana comporta “… l’eccitazione fisiologica, comportamenti espressivi, e l’esperienza cosciente.”

Le teorie sulle emozioni

Le principali teorie delle emozioni possono essere raggruppati in tre categorie principali: fisiologiche, neurologiche e cognitive.

Teorie fisiologiche suggeriscono che le risposte all’interno del nostro corpo sono responsabili delle emozioni.
Teorie neurologiche propongono che l’attività all’interno del cervello conduce a risposte emotive.
Le teorie cognitive sostengono che i pensieri e le altre attività mentali hanno un ruolo essenziale nella formazione di emozioni.
La teoria delle emozioni di James-Lange

La teoria di James-Lange è uno degli esempi più noti di una teoria fisiologica delle emozioni. Lo psicologo William James e il fisiologo Carl Lange, indipendentemente l’uno dall’altro, proposero teorie analoghe sulle emozioni. Entrambi vollero sfidare quella che essi definivano la teoria del senso comune  secondo cui quando a qualcuno viene chiesto “perché piangi?” replica: “Perché sono triste”.

Questa risposta implica la convinzione che prima vengono le sensazioni, le quali, a loro volta, producono gli aspetti fisiologici ed espressivi delle emozioni. Secondo James e Lange, bisogna combattere la teoria del senso comune, dal momento che non piangiamo perché siamo tristi, ma ci sentiamo tristi perché piangiamo; non tremiamo perché siamo spaventati, ma proviamo paura perché stiamo tremando. Il cuore non batte più in fretta perché siamo arrabbiati, ma siamo in collera perché il cuore batte più in fretta.

La  reazione emotiva dipende da come vengono interpretate le reazioni fisiche.

La teoria delle emozioni di Cannon-Bard

Walter Cannon nel 1927, pubblicò una critica alla teoria James-Lange che convinse molti psicologi che era una teoria insostenibile.

Cannon, fece rilevare che le ricerche non avevano affatto dimostrato che le emozioni sono accompagnate da un unico evento fisiologico. Lo stesso stato generale di attivazione del sistema nervoso simpatico è presente, in molte e differenti emozioni. Ad esempio, gli stati viscerali che accompagnano la paura e la rabbia sono esattamente gli stessi che sono associati alle sensazioni di freddo e alla febbre. Non sembra, dunque, possibile che le modificazioni fisiologiche negli organi viscerali provochino emozioni riconoscibilmente differenziate.

Questa ipotesi venne in seguito elaborata da Philip Bard (1929), secondo la quale è il talamo a svolgere un ruolo critico nell’esperienza emotiva. Per Cannon e Bard (teoria di Cannon — Bard), gli impulsi nervosi che fanno passare le informazioni sensoriali vengono poi ritrasmessi attraverso il talamo. Ricevendo questo input verso l’alto della corteccia (provocando un’esperienza emotiva soggettiva) e verso il basso ai muscoli, alle ghiandole e agli organi viscerali (producendo delle modificazioni fisiologiche).

La teoria delle emozioni di Schachter-Singer

Conosciuto anche come la teoria a due fattori di emozione, la Teoria Schachter-Singer è un esempio di teoria cognitiva delle emozioni. Questa teoria suggerisce che l’eccitazione fisiologica si verifica prima, e poi l’individuo deve identificare il motivo di questa eccitazione per sperimentare ed etichettarlo come emozione.

Vengono prima i processi cognitivi o quelli emozionali?

In questi ultimi anni sono state avanzate due teorie sulle normali esperienze emotive, teorie che dedicano un’attenzione relativamente scarsa al ruolo delle modificazioni biologiche e dell’attivazione fisiologica. La controversia è attualmente centrata su che cosa venga prima, se la valutazione cognitiva o le sensazioni soggettive.

Quali sono le emozioni principali?

Esistono due tipi di emozioni: le emozioni fondamentali e le emozioni complesse.

Le fondamentali sono dette anche emozioni primarie poiché si manifestano nei periodi iniziali della vita umana e ci accomunano a molte altre specie animali. Il neonato evidenzia tre emozioni fondamentali che vengono definite “innate”: paura, amore, ira.
Entro i primi cinque anni di vita manifesta altre emozioni fondamentali quali vergogna, ansia, gelosia, invidia.

Le 8 emozioni primarie sono:

Rabbia: generata dalla frustrazione e si può manifestare attraverso l’aggressività.
Paura: è un’emozione dominata dall’istinto, ha come obiettivo la sopravvivenza del soggetto ad una situazione pericolosa
Tristezza: si origina a seguito di una perdita o da uno scopo non raggiunto
Gioia: è un’emozione positiva di chi ritiene soddisfatti tutti i propri desideri
Sorpresa: si origina da un evento inaspettato, seguito da paura o gioia
Attesa
Disgusto: risposta repulsiva caratterizzata da un’espressione facciale specifica
Accettazione
Le emozioni complesse (secondarie) sono la combinazione delle primarie e si sviluppano con la crescita dell’individuo e l’interazione sociale: l’invidia, l’allegria, la vergogna, l’ansia, la rassegnazione, la gelosia, la speranza, il perdono, l’offesa, la nostalgia, il rimorso, la delusione.

Link: http://www.psicosocial.it/cosa-sono-le-emozioni/

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